domenica 2 marzo 2014

Libertà va cercando... e va CREANDO


Libertà va cercando ch'è sì cara
come sa chi per lei vita rifiuta
(Dante, Purgatorio)


A differenza di Catone uticense, io non rifiuto, anzi rivendico. Nonostante il giogo del potere finanziario.



Tutti sanno che il trattato di Maastricht  ha conferito alla BCE tutti i poteri in materia economica e monetaria. Di fatto si tratta di una istituzione privata che emette una moneta privata - l'euro - per il cui prestito gli stati pagano interessi. Questi interessi, e non le spese eccessive dello stato, sono la vera consistenza del debito pubblico che, pur non contratto dai cittadini, sugli stessi grava come un macigno. La "Troika" (Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale) nonchè gli ultimi governi nostrani, disconoscono la semplice verità: lo stato Italiano, avendo rinunciato alla sovranità monetaria, è obbligato a farsi prestare denaro a costi di interesse dettati dal mercato finanziario estero, perdendo così la possibilità di continuare a farsi finanziare dalla Banca d'Italia a costo zero, come era prima dello scellerato patto che ha costruito l'unione europea sulle ragioni della finanza e non dei popoli. 


Non intendo qui scrivere un trattato di economia (peraltro non ne sarei capace), ma sottolineare quello che è alla portata di chiunque: non siamo padroni di noi stessi e della nostra vita. Probabilmente la storia - almeno quella contenuta nei libri scolastici -  insegna che non lo siamo mai stati, ma questo non è un motivo sufficiente per non anelare a qualcosa di meglio e di più evolutivamente simile all'Essere Umano.

La strettoia a cui assistiamo, formata da regolamenti, leggi, burocrazia e vincoli di ogni sorta, a nulla serve se non a creare una massa uniforme di nuovi schiavi, impastoiati da regimi ammantati di belle parole e invischiati in una rete le cui maglie invisibili, come una ragnatela, sempre più costringono tutti noi in uno spazio esiguo ed asfissiante, nel quale si sopravvive meglio solo restando il più fermi e allineati possibile.
Come in una metropolitana affollata, attendiamo pazientemente di arrivare per poter finalmente scendere, muoverci e respirare liberamente. Peccato che non è prevista la fermata  e il conducente, disinteressandosi delle condizioni dei passeggeri, tiri dritto in un viaggio senza apparente meta. 
E' quello che sta succedendo all'umanità: come polli da allevamento, come uccelli in gabbia, come tigri ammaestrate, rinunciamo ad agire, a desiderare, a sognare.

Quello che osservo è che è sempre più difficile osare muovere un passo, mettere in essere una iniziativa, un progetto, realizzare delle aspirazioni, a volte per ormai atrofica capacità di creazione, ma spesso, fortunatamente ancora, per impossibilità logistica di realizzazione, poichè gli oneri fiscali e tecnici sono tali da scoraggiare efficacemente ogni nuova idea e vengono innalzati come strenua difesa e baluardo, allorquando l'appiattimento mentale del messaggio omologante imperante nei media, la depressione indotta dalla scarsità finanziaria, la distruzione sistematica della bellezza e della conoscenza, non abbiano già prodotto il risultato sperato di ottundimento del libero pensiero.

Senza immaginazione non c'è vita e senza vita non c'è futuro. Io non intendo ingrossare le fila dei robotici servi di un sistema malato, pertanto a siffatto regime io dico

 NO.

Per questo leggo, studio, mi informo, ascolto. Per questo non rinuncio a provare a pensare con la mia testa,  a guardare la realtà per quella che è, se riesco, e ad assumermi la responsabilità di scegliere. Anche sbagliando, ma provando a vivere, non sopravvivere, intessendo una nuova trama, nutrendomi di Anima


  

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